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L'angolo del Coach - Settimana n. 19

04 febbraio 2016

Il giro di boa è già alle spalle da qualche settimana e il Basket Iseo infila altre tre vittorie consecutive mantenendosi così in testa alla classifica. Per i gialloblu di coach Matteo Mazzoli ora arriva la sfida d’alta quota con il Corona Platina Piadena, partita dal sicuro interesse tra le due migliori squadre del girone.

D. – Tre vittorie per il Basket Iseo, partiamo dal successo alla prima di ritorno con la Pallacanestro Milano 1958, squadra che ha imposto l’unico stop ai gialloblu. Nei primi venti minuti ci siamo adattati al loro gioco, in una sfida su chi segnava di più. Dopo la lunga pausa sono bastati pochi minuti di vera difesa per indirizzare l’incontro.

R. – I milanesi sono una delle squadre più difficili e complicate da affrontare. Hanno tantissimo talento offensivo (Saccà, Farina, Bazzoli e Reali sono giocatori di grande valore) mentre in difesa contengono senza mai tenere l’iniziativa, tendono a concedere scelte e soluzioni che magari altri ti impediscono. All’andata hanno “battezzato” tutto e noi abbiamo fatto canestro solo a strappi. In casa è stato tutto diverso, abbiamo sempre fatto canestro, all’inizio non difeso benissimo ma quando ci siamo impegnati in questo fondamentale come sappiamo fare il margine si è ampliato. Siamo poi stati bravi a portare a casa la partita.

D. – Poi è arrivato il successo sul campo del Viadana Basket. Per due quarti loro sono stati bravi ad imbrigliare il nostro attacco con la difesa a zona ma anche in questa partita decisivo è stato il terzo quarto ed un Acquaviva spettacolare dalla lunga distanza (5/5 nel periodo) che ha dato il là all’allungo risultato decisivo.

R. – La squadra di coach Tellini è stata brava a toglierci le certezze offensive, ci ha privato della profondità e intasato l’area. Ci ha lasciato tiri liberi soprattutto dall’arco che nei primi due quarti non volevano entrare. Appena abbiamo raddrizzato la mira, complice anche la nostra lunga panchina che ci ha permesso di tenere un ritmo più elevato rispetto ai mantovani, abbiamo preso quel margine che ha tolto fiducia alla squadra di casa. Poi come la settimana precedente una volta preso il vantaggio siamo stati bravi a gestirlo.

D. – Infine la vittoria di sabato scorso contro il Manerbio Basket. Il derby è sempre qualcosa che sfugge ai pronostici ed imprevedibile, non così nella partita con il GoodBook. Loro con evidenti problemi tra squalifiche ed infortuni, ma bravi i tuoi ragazzi a giocare con la giusta intensità e mentalità dalla palla a due.

R. – Con il Manerbio Basket abbiamo fatto un’ottima partita, concentrati e concreti. Era quello che mi aspettavo. E’ vero che loro sono alle prese con un momento difficile causa diversi infortuni ma anche noi dal punto di vista fisico non siamo al 100%. Però abbiamo fatto la partita che avevamo previsto, dando tanti minuti anche ai ragazzi giovani che hanno risposto al meglio! Siamo partiti subito forte facendo capire quali erano le nostre intenzioni bloccando i punti di forza del Manerbio Basket (in particolare Delle Donne e Savazzi). L’aver raggiunto la Coppa Italia ci ha un po’ liberati dal punto di vista mentale, abbiamo preso maggiore consapevolezza e coscienza delle nostre capacità, questo si riflette in modo evidente soprattutto sulle nostre prestazioni offensive.

D. – Hai parlato dei nostri giovani, nelle partite precedenti alla sosta di Natale avevano trovato poco spazio. Ora invece stanno giocando nuovamente tanti minuti e con discreti risultati, ma a cosa era imputabile il minutaggio ridotto?

R. – Le ultime partite del girone d’andata probabilmente sono state le meno brillanti, questo un po’ per la stanchezza fisica ma un po’ per il blocco mentale dovuto alla voglia di agguantare a tutti i costi la Coppa Italia. Una volta raggiunto questo traguardo le nostre prestazioni sono salite di qualità e questo mi ha permesso di reinserire i ragazzi nelle rotazioni. Devo aggiungere che in certi casi hanno avuto poco spazio per le assenze nell’allenamento settimanale, in altre situazioni invece le nostre lunghe rotazioni non mi ha permesso di farli giocare come successo in altre occasioni. Appena possibile però mi piace dare loro spazio anche perché se lo meritano per l’impegno che stanno dimostrando. L’ho detto anche ad inizio stagione, questi sono giovani con talento e piano piano si ritaglieranno sempre più spazio.

D. – Diverse squadre si stanno muovendo sul mercato (in particolare la NP Vigevano 1955) con innesti che potranno cambiare gli equilibri del campionato….

R. – Tantissime squadre sono andate sul mercato per rinforzarsi o correggere certi problemi che si sono evidenziati nel girone d’andata. Su tutte sicuramente c’è la NP Vigevano 1955. Hanno tesserato due giocatori di categoria superiore come Benevelli e Pozzi che uniti al roster che già avevano li mettono in condizione di non sbagliare e non possono di certo nascondersi. Hanno una squadra che può tranquillamente fare la Serie B, il loro unico obiettivo è quello di salire! Noi continuiamo a lavorare con pazienza, mettendo quella voglia come fatto fino ad ora. Dobbiamo poi pensare partita dopo partita, concentrarci sull’avversario di giornata. Noi puntiamo sul gruppo che si è creato, che sta facendo bene e che sta regalando tante soddisfazioni ai propri tifosi.

D. – Davanti intanto prosegue la corsa a due tra Basket Iseo e Corona Platina Piadena. Ripensando alla partita di andata possiamo definire sorprendente sia il nostro campionato che quello dei cremonesi, in pochi potevano immaginare un cammino del genere per entrambe le squadre. Quale è il tuo parere?

R. – Penso che nessuno si aspettasse un campionato del genere, né ad Iseo né a Piadena. Noi eravamo consapevoli di aver costruito una buona squadra, ma agli occhi degli esperti il roster presentava qualche difetto su tutti l’assenza di un lungo di ruolo. Noi ci abbiamo creduto e ad oggi la sfida è vinta, ma siamo ancora lontani dalla fine della stagione. Quindi non fermiamoci qui! Sono convinto che sotto alcuni aspetti possiamo ancora migliorare e quindi continuiamo a lavorare tutti assieme con la testa bassa.

D. – Il Corona Platina Piadena è riuscito con poche mosse a rivoluzionare il roster della passata stagione. In particolare Falconi e Omoregie (ma anche Teghini) hanno innalzato la qualità dei biancoblu sia in difesa che in attacco.

R. – Il Corona Platina Piadena ad inizio campionato non era molto accreditato. Forse perché venivano da una stagione al di sotto delle attese (secondo me una delle più grandi delusioni), ma anche per la poca conoscenza di Falconi (a mio avviso uno dei giocatori più importanti del girone) e Omoregie. Due giocatori fondamentali nei successi dei cremonesi. Sono stati bravi a trovare velocemente un ottimo equilibrio e una freschezza atletica invidiabile che ha permesso loro di fare sempre ottime partite. Non ultima quella di sabato scorso quando a lungo hanno tenuto a venti punti di distanza il Basket Voghera.

D. – Che partita ti aspetti e quale pensi sarà il loro piano di gioco? E il nostro? Nella partita d’andata dopo un primo quarto difficile la tua squadra fece vedere ottime cose. Nel finale tra rotazioni ridotte (problemi fisici di Crescini e Leone) e la situazione falli riaprirono una partita che a due minuti dalla fine sembrava già decisa.

R. – Mi aspetto una partita con ritmi elevati, dove si proverà a giocare in contropiede e velocità. Probabilmente loro proveranno a cambiare su tutti i nostri blocchi per metterci in difficoltà nelle letture e per impedirci di essere fluidi in attacco. Noi dovremo invece essere bravi a leggere eventuali vantaggi e sfruttarli al meglio. Difensivamente non dobbiamo permettere a Falconi di entrare in ritmo, ma anche limitare il loro gioco spalle a canestro. All’andata siamo stati bravi a farlo e li abbiamo contenuti, speriamo di ripeterci anche sabato! Di certo è una partita importante ma non credo fondamentale, indipendentemente da quello che sarà il risultato finale. Il campionato è lungo. Giocando in casa spero di avere un PalAntonietti pieno e con il sostegno del nostro pubblico. Il calore dei tifosi è uno stimolo per proseguire la striscia di vittorie e mantenere l’imbattibilità casalinga.